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c' ho messo una stella

Thursday, October 19, 2006

chi ha voglia di scrivere usa blogspot

guardavo colla coda dell'occhio lì sotto quel post che si chiama "reader su linux io ci provo" e pensavo che son surreale divertente e quasi comico, a volte.

dunque, la storia, più o meno è questa...

Mi son accorto che banfo, trollo e non capisco.
Mi son accorto che di "trumoni", seghe, mentali me ne fo' a bizzeffe fino ad inciampar nell'occhiaia.
Mi son pure accorto che non segue per nulla i consigli che mi dan la gente.
Ed anche, che mai mi presento. Uno si nasconde quando se la mena. Quando ha la paglia, di lì dietro. Quando, ossìa, gà qualcosa che non và.

Mi son ritrovato, allora, ad innervosirmi ieri, parlando col Massimo della Niu Economi. Anni, anni, ed anni che sapevo ci fosse quel blog dal nome divertente. Per poi ritrovarmici ossessivo a commentare e firmarmi col un nick, "flauto veloce", "viola a strisce", "krubborg" "kroo" "goo" e altre nomignoli da Grande Puffo, o da Puffetta, o da Quattrocchi.

Caiazza, hai rotto i coglioni.

Ed è così, che alla fine, dopo lo studio mi son ritrovato in cameretta a pensare ch'al militare non ci volevo andare. Avevo paura, allora piuttosto preferii lo studio. Camera di Commercio. CEE, una volta la si chiamava così. Corso Qualità.

1190 ore. di bellissimo marketing. di grandissime troiate chiamate iso novemila. Uno, due tre e poi forse addirittura 4.

Arrivò la cartolina, azzurra. Pianti da queer. Paura reale. Real fear perché poi, mi son ritrovato a dire che io non volevo sparar. A litigare coi superiori.
L'altro giorno ho trovato una Audio Cassetta, perché allora mi portavo dietro un registratorino. Quasi sempre. E c'era Vardiero. Il mio caporale al car. Emozionante, mi veniva ancora da piangere, come quando ho salutato tutti i lacrimanti, e mi son congedato. I militari, in certi momenti particolari, son molto queer, molto gay. Davvero.


Il militare, comunque ti vada, il suo effetto lo porta. A distanza di quattordici anni io mi porto un tic, un VHS e un attestato di benemerenza firmato dal Generale. Più un fracco e mezzo di altre cose, e dei ricordi.

Lo stile, il solito. Come a scuola, come al militare, come sul blog. Come al lavoro.

Finito il tutto, assolti i doveri, mi dicevano che dovevo trovar lavoro. Il computer, all'ora, erano delle cose che servivano per fare le ricerche ("devo fare una ricerca sulla Spagna" provai a dire). Mi dissero che dovevo lavorare. Anche nei Sims funziona così. "Il lavoro non te lo portano in camera", mi dicevano, "lo devi cercare sul giornale". Corriere Lavoro. L'Occasione, La Prealpina. Scelsi SecondaMano. Ma per gli annunci porno.

Un giorno aprirono la porta della mia camera e mi portarono un lavoro. Si chiamava lindesprungli. Mah. Operaio. Mah. Stagionale. Mah. Mi daranno dei soldi, non farò lo stagista fotocopista?

Sì. E Lindt fu. Il primo giorno di lavoro, erano le otto meno un quarto, e pioveva fortissimo. Io non ho l'ombrello, non ce l'ho mai avuto. Il portinaio mi dice di aspettare. Fuori. Ma piove. Alle otto e un quarto qualcuno mi venne a ritirare. Nel frattempo avevano fatto la conta a chi doveva bagnarsi, non voleva uscire nessuno. Bagnato fradicio mi son vestito di bianco per la prima volta e mi hanno presentato, così, mezzo fradicio ancora.

Sulla porta dell'ufficio, dopo che avevano annunciato "quello nuovo", una signora (che ora mi vuol bene, però) disse: "ma noi avevamo chiesto un uomo..."

Cominciamo bene. Non mi lasciarono più, per sei anni. Anzi no, per sei stagioni. La mia era una mansione stagionale in una ditta stagionale che vendeva prodotti stagionali. Per me la stagione non esiste più. Quando tu sei lì lì per festeggiare il Santo Natale io stò lavorando la Pasqua. Quando tu sguazzi nel mare di Sicilia, ad Agosto, io, magari sto ficcando nel culo i cioccolatini alla Befana, e così via.

Son passati dieci anni. Forse, non ricordo.

Intanto, grazie alla fava di cacao, la prima stagione, ho comprato il mio primo computer. Alla terza sono andato fuori dai maroni e mi son messo a viver pei fatti miei. E ho acceso Internet su ON. Si chiamava Libero. Cinquantasei cappa. Usavo il nomignolo che finiva con "corp". Ero già un grande!

Poi scoprii Windows. Poi Microsoft, ed ora ho lì una montagna di cd di TechNet. E' incredibile quanto software macini ogni giorno il Mulino di Zio Bill.

Ho odiato Microsoft. Poi no, ho incontrato virtualmente il Verme. Ci ho parlato addirittura. E' stato quello che noi, in produzione, lo si chiama Flash. E non c'entra nulla con Macromedia.

Poi mi è successa qualche altra cosa.

Poi ieri mi sono immobilizzato davanti a Niccolò Lapidari. Immobilizzato.

Poi, sempre ieri, ho conosciuto virtualmente Massimo. E allora ho scritto costì. Ad un certo punto, poi, in tutto questo, è arrivato Google.


(per massimo, seriamente, forse:

  1. coop, gdrive e nel futuro credo cocomment
  2. coop, base, e basta!
  3. perché son fatti con me e su di me, come tra una giacca cucita a mano ed una di carrefur
BONUS: passami la canna, max, ch'è una vita che l'hai)

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